Rico Femiano

BIOGRAFIA

Rico Femiano ecco che cos’è Rico Femiano per la sua gente di Napoli.
E’ amato adorato, la gente si riversa in massa ai suoi concerti. C’è chi lo chiama il nuovo fenomeno e chi invece il Successore della nuova musica napoletana nel mondo. Durante i suoi concerti la gente resta fuori dai teatri per l’assenza dei biglietti e protesta in quanto i tagliandi sono andati esauriti in poco tempo.
Femiano ricorda gli inizi di De Crescenzo, Pino Daniele e Gigi Finizio e tanti altri, dove le ragazzine dell’epoca intervenivano in massa ai loro concerti. Rico ama già da piccolo i racconti della gente che andavano a questi concerti, era come se gli raccontassero una favola.
Rico, oltre ad essere un ragazzo di bell’aspetto, semplice, educato e disponibile, ha anche una bella voce, calda e passionale, come diceva il grande Mario Merola “Tiene l’oro ‘nganne”.

I testi delle sue canzoni sono scritti da Vincenzo D’Agostino, Il maestro Maurizio Bosnia , Joe Romano e lo stesso Rico Femiano, già autore di successo per Gigi D’Alessio, Gigi Finizio, Mario Merola, Sal Da Vinci e tanti altri.

Rico ha un modo tutto suo di credere nelle persone per le tante delusioni ricevute, è difficile che apre la porta del suo cuore. Lui ha sempre tirato fuori quasi tutto nelle sue canzoni amore, sofferenza e felicità.

Dopo tanti anni di sacrificio, oggi è una vera star a Napoli. Seguitissimo su YouTube, i suoi ultimi singoli “si a cosa cchiu bella” cantante in coppia con gli amici Mister Hyde, Quanno succere” e “A storia e na signora” nn’ammurato” Amami”  e te tante altre hanno sommato moltissime visualizzazioni.  Debutta come cantante all’età di soli nove anni e con la sua voce conquista le piazze di tutta Napoli.

Nell’intervista proposta in seguito, Rico Femiano ci racconta del suo successo di artista e ci spiega come ha scoperto giovanissimo il suo talento, diventando uno dei più grandi interpreti della canzone neomelodica napoletana.
Ci racconti i tuoi inizi di carriera? “Ho avuto un’infanzia difficile, mio padre l’ho visto soltanto cinque volte in vita mia e mia madre mi ha cresciuto con sacrifici e tanto amore , insieme a lei c’era mio zio Carmine che ha creduto in me e mi ha tenuto in custodia, mi accompagnava ovunque ai live, provini sale discografiche anche perchè avevo solo 9 anni.
Da piccolo ho subito amato la musica forse anche grazie a loro mia mamma e mio zio.Cantavo sempre sia a casa che in strada.  La musica fa parte di me, mi ha salvato la vita, mi ha reso più forte dentro e fuori, in pratica mi ha reso l’uomo che sono oggi.”

Hai fatto tanti mestieri per vivere, venditore ambulante al mercato, cameriere, meccanico, e stavi per abbandonare il tuo sogno, la musica…Poi a un certo punto cosa è successo? “Ho incontrato persone che mi hanno creduto in me e una di quelle ora è ancora con me perché è la donna che amo e la mia musa ispiratrice di ogni canzone come “Quanno succere “ che ho dedicato a lei. Come in amore dai tutto te stesso e la stessa cosa è stata fatta nel mio lavoro, perchè ormai siamo una sola cosa sia nell’amore che nel lavoro Progetto Amami dice tutto”

Tempesta perfetta”, come mai hai scelto di chiamarlo così il tuo album dei primi successi? “Perché è da qualche tempo, da anni, che mi trovo a provarci nella musica. Dedico a lei la mia vita e metto la mia stessa esistenza nella musica. Se parli di verità in quello che canti, il messaggio che vuoi trasmettere arriva più forte alla gente che riesce così a recepirlo e a capirlo. Ho scelto un titolo come “Tempesta perfetta” perché è il momento che la gente si svegli e rivolga la sua attenzione verso di me. Con questo evento naturale, clamoroso e quasi catastrofico, voglio dare uno scossone alle persone e dire “ci sono anch’io!”.
Quali sono i cantanti cui ti sei ispirato nel corso della tua carriera? “Ce ne sono principalmente due, uno è Pino Daniele, grazie a lui ho scoperto la vera essenza della musica e l’altro è Edoardo De Crescenzo che ammiro per il suo modo di interpretare i testi, un vero professionista. Entrambi sono riusciti ad arrivare al cuore della gente. Daniele è riuscito a diventare una leggenda per tutte le generazioni, dai più piccoli ai più grandi. Questa cosa non è facile da aversi oggi. Vorrei come loro poter arrivare a cantare solo ciò che amo senza compromessi, senza dover seguire la moda del momento o il mercato. Loro non si sono mai adattati, hanno fatto quello che amavano. Sono riusciti a trasmettere la propria personalità a tutti senza distinzione di età o altro. Amo molto anche Lenny Kravitz e Sting”.
Nino D’Angelo ti ha scoperto? “Nino D’Angelo è la storia. Mi ha insegnato tanto. Le sue “cazziate” seppure all’inizio non fossero viste di buon occhio, col senno di poi le ho accettate come critiche costruttive che potevano farmi crescere. È stato un “papà” artistico.La partecipazione al musical “C’era una volta un jeans e una maglietta” di Nino D’angelo è stata sicuramente un’altra grande soddisfazione, anche perché fui scelto direttamente dall’autore stesso e in quel periodo ero poco conosciuto. Infine mi ha reso davvero molto felice e orgoglioso che un grande artista come Adriano Pennino abbia deciso di collaborare con me per la realizzazione di un mio brano.”
Cosa ti ha insegnato recitare in teatro… Se ti capitasse di nuovo di poter recitare in un nuovo musical o uno spettacolo teatrale lo faresti?
Il teatro è la scuola più importante per un artista in tutto e per tutto ma amo il concerto , la piazza il live grande.

Mi parli dell’incontro con Adriano Pennino? “Esperienza bellissima e importante. Ci incontrammo a Roma. Gli feci ascoltare un brano.
Con lui ho fatto scuola. Mi disse: Lo feci convinto che stessimo provando. Lui mi disse: <<esci!>> Ed Io: e lui: Mi sentii libero. Qui da noi tutto si vive con più ansia. Con Pennino è stata l’esperienza che ha fatto si che io credessi di più in me stesso, che mi stimassi. Solo stimando se stessi, gli altri sono indotti a stimarti>>”.  Hai altri progetti in cantiere? “Sì, sto lavorando ad altri progetti musicali, per adesso posso dire soltanto che ci saranno delle belle sorprese e spero i miei fan ne saranno soddisfatti.”

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