La Settimana Santa in Sardegna è un’esperienza unica, coinvolgente e suggestiva. Secoli di tradizioni di origine spagnola si mescolano con antichissime usanze mistico-religiose locali (campidanesi, logudoresi e barbaricine) per dar vita a riti, processioni e momenti corali di grande forza espressiva e ricca di passione. Un ruolo importante lo svolgono le Confraternite che curano le sacre rappresentazioni e sfilano nei loro particolari costumi, intonando canti religiosi in latino e sardo, le cui origini risalgono anche al Medioevo. La Settimana Santa viene celebrata in tutte le località della Sardegna, ma le celebrazioni più ricche e di grande coinvolgimento sono a Cagliari, Alghero, Iglesias, Castelsardo e Cuglieri. Degne di nota sono anche i riti e le processioni che si svolgono a Bolotana, Oristano, Villacidro, Bosa, Bortigali, Sassari, Mamoiada, Oliena, Orosei, Ossi, Ottana, Desulo, Sarule, Bortigali, Santulussurgiu, Aidomaggiore, Scano di Montiferro, Domusnovas, Sorso. I riti della Settimana Santa in Sardegna risalgono ai riti arcaici delle popolazioni del Mediterraneo, legati al culto del rinnovamento della terra e delle stagioni. Alle divinità pagane si attribuiva il rifiorire della natura, ma con l’arrivo della religione ebraica prima e del cristianesimo poi, la contaminazione tra aspetti religiosi e riti arcaici si fuse in un’unica celebrazione ancora oggi cariche di mistero. Duemila anni di storia racchiusa dentro il rituale della Via Crucis, una delle celebrazioni più importanti della Quaresima con la quale si vuole ricordare l’ultimo tratto del cammino che Gesù percorse durante la sua vita terrena, un momento importante in cui ognuno riflette anche sul senso della vita. Davanti al mistero della sofferenza in Dio dobbiamo accostarci al suo cammino verso la croce e all’ora oscura della sua morte, per cogliere qualcosa di ciò che essa rivela riguardo all’interrogativo supremo del dolore.
Un momento di profonda preghiera e spiritualità come Cristiani ed essere umani, un disegno di amore, perché è esattamente questo che la figura di Gesù in croce simboleggia: un misericordioso, gratuito, immenso atto d’amore.