Cuncordu de Orosei
BIOGRAFIA
La polivocalità sarda occupa un posto di rilievo internazionale all’interno dei repertori trasmessi oralmente. Tra i gruppi dei cantores a quattro voci, per competenze musicali, documentazione comunitaria, per varietà di repertorio, stile di ricerca e qualità delle incisioni, su Cuncordu de Orosei ha sempre primeggiato. Ho conosciuto tre degli attuali cantori nei primi anni ottanta nel fervore dei miei studi giovanili, quando, supportato da mio padre Giuseppe Mercurio, ho iniziato a svolgere a Orosei un ‘estesa campagna di ricerche etnomusicologiche. Tali ricerche sono proseguite sotto la guida dell’indimenticabile magister Roberto Leydi e di Pietro Sassu, in ambito universitario.
Tra i giovani cantori, Martino Corimbi era già allora considerato l’intellettuale del gruppo, figura di riferimento all’interno della confraternita di Santa Croce nella quale i cantores, coordinati da tziu Antoni Maria Nanni, si ritrovavano due o tre volte alla settimana, con encomiabile serietà e costanza, per esercitare la tecnica polivocale paraliturgica. Franco Sannai era basso formidabile, perla rara, capace di adattare con ottimi risultati la tecnica vocale al canto religioso e a quello gutturale profano. Sempre a tenore, ma con un altro gruppo, cantava appassionatamente anche Giovanni Rosu, voce robusta, capace di conferire al canto quella giusta staticità e serietà indispensabili nei canti religiosi. Il più giovane del Cuncordu, Paolo Burrai possiede due doti vocali invidiabili, quelle di super cantare con espressività e di sapersi lasciare guidare dai cantori più anziani. Ha iniziato a frequentare le confraternite, giovanissimo, per cui anche lui ha ormai consolidato un’esperienza quasi ventennale.
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